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l’orologio di Piazza Dante e l’equazione del tempo

Piazza Dante è il punto di partenza delle nostre passeggiate itineranti con i soci e quando ci soffermiamo a narrarne la storia, le curiosità e gli avvenimenti che hanno coinvolto questo luogo, pochi notano l’orologio sul torrione centrale del Convitto Nazionale. Un orologio unico in Europa, costruito nel 1853 e composto da una sola lancetta, con numeri quasi senza significato 5-10-15 e viceversa 15-10-5 .

 

Come riporta il quadrante basso, si tratta di un orologio che calcola l’equazione del tempo, secondo un preciso algoritmo astronomico.  Prima di comprendere il suo funzionamento è necessario sapere che non tutti i giorni solari hanno la stessa durata ed essendo impossibile star dietro agli anticipi o ai ritardi del sole, si è pensato di prendere come riferimento un giorno solare medio e determinare quindi la durata, più o meno lunga, dei restanti giorni dell’anno.

Ecco, l’equazione del tempo calcola la differenza di tempo tra l’ora solare media e quella reale, considerando la posizione del sole in tempo reale.

Per spiegarla in modo molto semplice, l’orario che noi vediamo in questo istante sull’orologio potrebbe non essere reale in quanto la posizione del sole potrebbe avere qualche minuto di anticipo o di ritardo rispetto alla nostra ora solare media.  Se a mezzogiorno il sole raggiunge lo zenith (il punto più alto) l’equazione del tempo mi indica con precisione se davvero, le ore 12 del mio orologio, corrispondono alla reale posizione del sole e quanti minuti di anticipo o ritardo ha.

Il ritardo o l’anticipo può variare massimo di 15 minuti quindi, se la lancetta è ad ovest (sinistra) il sole è in anticipo mentre se ad est, è in ritardo. Quando la lancetta è centrale, significa che tempo medio e tempo reale coincidono perfettamente e che le ore 12 del nostro orologio sono realmente le ore 12 (il sole è al suo zenith).

Lo zenith avviene 4 volte l’anno: 15 aprile, 15 giugno, 1 settembre, 25 dicembre.

Napoli gode di questo meccanismo astronomico unico in Europa da diversi secoli, di grande valore storico e artistico, suscitando curiosità di tanti docenti e studiosi.

Forse per questo è anche chiamata “a’ città d’o’ sole“.

 

 

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